Verso il completamento della liberalizzazione del mercato energetico italiano
Entro il 10 gennaio 2024 è previsto il completamento della liberalizzazione del mercato retail dell’energia elettrica anche per i clienti domestici stabilito dalla legge n. 124/2017. Un obiettivo voluto e perseguito anche dal PNRR.
Mercato libero e regime di maggior tutela: le differenze
In Italia oggi gli utenti domestici possono aderire a un servizio a prezzo regolato (detto anche regime di maggior tutela) o a offerte sul mercato libero.
La Legge per il mercato e la concorrenza n.124 del 2017 ha stabilito la cessazione dell’efficacia del regime dei prezzi regolati del mercato elettrico istituito dal D.Lgs. n. 93/2011 per i clienti domestici e le imprese “in bassa tensione”, con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo non superiore ai 10 milioni di euro che non hanno scelto un fornitore sul mercato libero.
Il regime di maggior tutela prevede che il servizio elettrico sia erogato dall’impresa di distribuzione, ma che la funzione di approvvigionamento sia svolta dall’Acquirente Unico Spa, società pubblica partecipata dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Quanto al prezzo, è stabilito dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), e aggiornato ogni tre mesi in base alle variazioni del mercato.
In un mercato energetico libero, invece, ogni società interessata al settore è libera di produrre, acquistare e vendere luce e gas al cliente finale, al tempo stesso i consumatori possono scegliere liberamente il proprio fornitore di luce e gas. Quanto ai prezzi, una maggiore concorrenza porta a una “battaglia sulle tariffe” che contribuisce alla definizione di prezzi più bassi.
Inoltre, con il mercato libero gli utenti hanno la possibilità di scegliere se avere un unico fornitore per luce e gas oppure un fornitore per il gas e uno per la luce, oltre a poter contare servizi aggiuntivi, sconti e programmi fedeltà previsti dai diversi fornitori.
Gli step della liberalizzazione del mercato energetico
Con la liberalizzazione vengono meno i diritti esclusivi dell’azienda energetica di Stato, comportando così il passaggio dal monopolio statale alla privatizzazione.
La transizione è stata portata avanti per step: prima ha riguardato le PMI, poi le microimprese, poi gli utenti domestici. Se per le imprese il processo è già in stato avanzato, per i clienti domestici, invece, il servizio di maggior tutela continua ad applicarsi. Ed è questo il completamento a cui si fa riferimento e che deve compiersi entro il 10 gennaio 2024.
Per agevolare il passaggio al libero mercato, è prevista l’istituzione di un Servizio a Tutele Graduali (STG) per accompagnare i clienti finali nel percorso di transizione, erogato da operatori selezionati attraverso specifiche procedure concorsuali dall’Acquirente Unico.
Esistono però delle deroghe: ai clienti vulnerabili e in condizioni di povertà energetica si continuerà ad applicare il servizio di tutela nel caso in cui non possano godere di condizioni agevolate, come definito dall’ARERA. Anche le imprese “in bassa tensione” possono ancora accedere al servizio tutelato.
Le sfide della gestione del credito nel settore energetico
In anni caratterizzati prima dall’emergenza Covid poi dalla guerra fra Russia e Ucraina, la probabilità che una bolletta non venga saldata a scadenza è cresciuta.
Parallelamente alla morosità, si è diffuso il fenomeno degli switch, ovvero il passaggio da un fornitore a un altro, che rende l’attività di recupero crediti in caso di clienti in ritardo nei pagamenti più complessa.
In un mercato libero, dove è più semplice cambiare fornitore, cresce fra l’altro il rischio di avere fra i propri utenti dei “turisti energetici”, ovvero consumatori morosi che approfittano dei tempi tecnici che intercorrono fra l’avviso di insolvenza con sollecito al pagamento e il blocco dell’erogazione, per cambiare azienda e sottoscrivere un nuovo contratto.
Per evitare questa prassi, sono state introdotte delle contromisure. Innanzitutto, il nuovo fornitore, quando avvia la procedura di cambio, viene facilmente a conoscenza di eventuali chiusure per morosità pregresse e di quante volte il cliente ha cambiato venditore negli ultimi tempi e può decidere di non dare seguito al contratto.
In secondo luogo, attraverso il sistema indennitario, gli importi rimasti da pagare con il vecchio fornitore restano in capo al cliente che, se attivata la procedura nei tempi previsti, se li trova nella nuova bolletta sotto la voce CMOR.
Prese le contromisure per questo rischioso fenomeno, è bene riflettere su come il libero mercato abbia cambiato e cambierà la gestione dei clienti. Quello a cui si sta assistendo, e che è probabile si assisterà sempre più, è un percorso di personalizzazione del rapporto, dal marketing all’assistenza, dalla gestione degli insoluti all’attivazione di vecchie e nuove utenze.
Tutto questo è possibile anche e soprattutto grazie a una corretta raccolta e analisi di dati e informazioni, oltre che da una sempre maggiore digitalizzazione in grado di rendere i processi sempre più efficienti ed efficaci, tanto da riuscire a identificare per tempo eventuali criticità e prevenire rischi di credito.