Quasi un italiano su quattro, il 24,5% dei cittadini, vive a rischio povertà o di esclusione sociale. A comunicarlo è l'Istat, che sottolinea come nel 2010, il 18,2% delle persone residenti in Italia è, secondo la definizione Eurostat, a rischio di povertà, il 6,9% si trova in condizioni di grave deprivazione materiale e il 10,2% vive in famiglie caratterizzate da una bassa intensità di lavoro.
Germania e Francia mostrano valori inferiori a quello italiano sia del rischio di povertà, sia dell’indicatore di grave deprivazione materiale. In Italia e in Francia è più marcato il rischio di povertà per i giovani fra i 18 e i 24 anni, rispetto alle generazioni più anziane. In Italia, inoltre, è più alto il rischio di povertà per i minori di 18 anni.
Dai dati, emerge che il 12,9% delle famiglie abitanti nel Mezzogiorno è gravemente deprivato, valore più che doppio rispetto al Centro (5,6%) e più che triplo rispetto al Nord (3,7%). Secondo l'Istat, le tipologie familiari più esposte sono quelle con un alto numero di componenti e/o con un basso numero di percettori di reddito. Più in difficoltà le famiglie monoreddito, come gli anziani soli e i monogenitori, e quelle con tre o più figli minori.
Per quanto riguarda il reddito mediano familiare, il 50% delle famiglie ha percepito nel 2009 un reddito netto non superiore a 24.544 euro l'anno (circa 2.050 al mese). Nel Sud e nelle Isole, metà delle famiglie ha guadagnato meno di 20.600 euro (circa 1.700 euro mensili).
Fonte: www.ilgiornale.it