Rintraccio conti correnti e recupero crediti giudiziale
Nel recupero crediti giudiziale le indagini preliminari per valutare l’effettiva presenza di beni potenzialmente pignorabili in capo al debitore sono di fondamentale importanza per evitare azioni giudiziarie infruttuose e spreco di tempo e denaro. Una delle informazioni più interessanti in questo ambito, vista la minor probabilità di reperire un immobile o altri beni mobili pignorabili, è quella dell’esistenza di conti correnti bancari/postali in capo al soggetto debitore.
L’esecuzione di un conto corrente rientra nella categoria del pignoramento presso terzi e deve essere eseguito, come disciplinato dall’art. 543 del Codice di procedura civile, con un atto notificato personalmente al terzo ed al debitore il quale, una volta aggredito il conto, non potrà più utilizzare il saldo presente sullo stesso, il quale servirà a coprire il credito.
Per poter procedere all’esecuzione forzata del conto appare chiaro che si necessita conoscere preventivamente l’istituto bancario in cui il conto stesso è registrato e la filiale di riferimento nella quale il conto è stati istituito. Non esistendo una banca dati pubblica sui rapporti bancaria, per poter reperire queste informazioni è necessaria un’indagine investigativa di rintraccio dei conti correnti, bancari e postali, intestati al debitore.
Questa ricerca è fattibile attraverso l’attività investigativa svolta da società in possesso dell’apposita licenza (art. 134 del TULPS), rilasciata dalla Questura, e specializzata in Indagini per il recupero del credito.
Per comprendere meglio quali siano le caratteristiche del debitore e la probabilità di individuare un contro corrente pignorabile è interessante osservare i dati del DebtScreening 2019, analisi statistica svolta annualmente da Abbrevia, che mostra come nel 2018, il 74% de debitori persone fisiche possedeva un conto corrente intestato mentre per le persone giuridiche il dato risulta inferiore e pari al 65% sul totale; quest’ultimo è però condizionato dalle aziende ormai non più operative al momento dell’indagine che fanno diminuire la percentuale.
Se si va infatti ad esplodere l’analisi suddividendo il campione delle imprese debitrici tra imprese operative e non più operative, si nota come le prime presentino una percentuale di presenza dell’85% mentre le seconde facciano riscontrare il 36% di intestatarie di conti correnti. Questo dato spiega come se l’azione giudiziale avviene con tempistiche rapide il conto corrente si conferma il bene più facilmente reperibile e pignorabile; d’altra parte è anche il primo che viene dismesso nel momento in cui l’impresa entra in crisi e comincia a sospendere le attività operative o nei casi più gravi entra in fase di liquidazione e nelle procedure fallimentari.
Le indagini in questioni vengono sviluppate con diversi gradi di approfondimento a seconda del valore del credito, della tipologia di debitore e delle informazioni anagrafiche e patrimoniali già in possesso del creditore. Il rintraccio può essere infatti svolto su una determinata zona circoscritta nel caso in cui si conoscano già le informazioni anagrafiche (residenza o sede legale/operativa) del soggetto. Questa tipologia di rintraccio viene sviluppata nei casi in cui si conoscano le caratteristiche del debitore e la probabilità che il conto corrente sia stato istituito in prossimità dell’abitazione/sede legale del debitore. Vista la circoscrizione dell’indagine anche il suo costo per il creditore è più contenuto, ragion per cui è un’azione percorribile anche nelle posizioni creditizie di valore medio-basso.
L’approfondimento successivo è invece svolto a livello nazionale per cui a prescindere dalla territorialità del soggetto. Questo livello di copertura è sicuramente più indicato nei casi di privati con residenza e domicilio differenti o sede di lavoro distante dalla propria abitazione, e per imprese con più sedi operative o con discordanza tra sede principale e domicilio degli esponenti (es. ditte individuali e società di persone). Chiaramente non è possibile definire dei casi univoci che permettano di scegliere l’indagine corretta, per cui il fattore del valore del credito per decidere se procedere su un approfondimento maggiore è uno dei parametri che più permette di migliorare le performance.
A livello di risultati il DebtScreening 2019 mostra come il rintraccio su persone giuridiche a livello nazionale fa registrare un risultato migliore con il 77% di conti correnti individuati sul totale di soggetti analizzati, mentre il rintraccio circoscritto vede il 65% di presenza sul totale delle imprese debitrici. La stessa analisi svolta su persone fisiche presenta dei valori più alti, con l’approfondimento a livello nazionale che fa registrare l’88% di esiti positivi e quello circoscritto che arriva invece al 72% di conti correnti presenti.
In conclusione il conto corrente resta a tutti gli effetti il bene maggiormente reperibile sia in caso di privati che di imprese e le indagini patrimoniali restano uno degli strumenti più utili per Creditore e Avvocato in fase di recupero giudiziale del credito.