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Perché non improvvisarsi investigatori privati

I rischi delle investigazioni fai da te e l’importante ruolo degli investigatori privati professionisti.

I rischi delle investigazioni fai da te e l’importante ruolo degli investigatori privati professionisti.

In un paese in cui l’infedeltà coniugale o di coppia “dichiarata” è del 45% (IFOP 2015) e che il 18% dei matrimoni finisce in un divorzio (ISTAT 2014), purtroppo è fisiologico avere qualche dubbio sul proprio partner e sulla sua fedeltà.
Stesso discorso vale per il fenomeno del bullismo che colpisce sempre più bambini e adolescenti; sono infatti il 52,4 % dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ad ammettere di essere rimasto vittima di episodi di un qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento nel corso dell’anno precedente (ISTAT, 2014).
Anche in questo caso nasce il desiderio da parte dei genitori di capire, una volta intuiti dei problemi e degli atteggiamenti di sofferenza da parte del proprio figlio, se anche lui/lei sia vittima di bullismo da parte di suoi coetanei e compagni di scuola.

In questi ed altri casi l’istinto vi spingerebbe ad investigare, lanciarvi in goffi pedinamenti o addirittura acquistare degli strumenti tecnologici in stile “spy story” per scovare i segreti e confermare i tuoi sospetti.
Lasciate perdere impermeabile, borsalino e lente d’ingrandimento.
In questi casi la soluzione migliore è prendersi un po’ di tempo per riflettere e, nel momento in cui i dubbi diventano assillanti o le situazioni insostenibili, rivolgersi ad una società specializzata in investigazioni private.

L’attività dell’investigatore si esplica sia in sede civile (normata dall’Art. 134 TULPS testo unico di pubblica sicurezza) che in sede penale (legge 07/12/200 n.397 riguardante le investigazioni difensive) ed il suo ruolo è fondamentalmente quello di compiere indagini e ricerche finalizzate alla verifica, o all’esclusione, di determinati fatti che si sospettano avvenuti in merito ai quali si presenti la necessità di reperire fonti di prova da utilizzare anche in ambito giudiziario sia civile che penale.

L’investigatore infatti è legittimato, in quanto professionista, a svolgere diverse azioni, dal pedinamento (art. 660 del Codice di Procedura Penale) che non integra per questo azione molesta al pedinamento tramite localizzatore GPS satellitare, azione parificata, dall’attuale giurisprudenza, al pedinamento e non a quelle, illecite, d’intercettazione; inoltre l’investigatore ha la facoltà di effettuare sopralluoghi e riprese video fotografiche, anch’esse considerate lecite.

D’altro canto la legislazione vigente pone dei limiti all’attività dell’investigatore quando si tratta di intercettazioni telefoniche ed acquisizione di informazioni tramite supporti tecnologici invasivi; per intercettazione si intende la captazione mediante strumenti meccanici o elettronici di una conversazione tra terzi soggetti.

Le azioni elencate precedentemente messe in atto da un privato possono facilmente diventare punibili penalmente per cui un pedinamento, citando l’art 660 cpp., se per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo, questo è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a € 516,00.
La soglia della legalità è quindi labile, ragion per cui l’intervento di un professionista risulta essere la soluzione più sicura e certamente più utile e discreta.

Per concludere è sempre bene non dimenticare che gli estremi non sono mai la soluzione migliore e che una gelosia morbosa per il partner o un’apprensione esagerata per il proprio figlio possono esse stesse creare da sole gli scenari che andiamo ad immaginare e supporre.
Per cui quando i dubbi persistono la soluzione migliore rimane quella di verificare in maniera discreta la realtà dei fatti grazie all’aiuto di un professionista.

Perché come diceva il filosofo Nietzsche, “le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità”.

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