NPL 2018: gli sviluppi futuri dei crediti deteriorati secondo gli Esperti del settore
L’inizio di un’analisi e di una discussione non può non partire, per poter seguire un filo logico lineare, dall’esposizione di dati oggettivi e se possibile quantitativi, dai quali poi sviluppare il dialogo sui chi, i come, i perché, e chiudere con il futuro.
Trattandosi in questo caso dell’analisi del Mercato Npl Italiano un buon punto di partenza è sicuramente lo studio annuale di PwC, dal titolo The Italian NPL market: What’s next…?!, primo intervento dell’Npl Day 2018, focus sul mercato dei crediti deteriorati della Fiera del Credito 2018. I dati presentati dal Dott. Vito Ruscigno, Co-Head Npl di PwC Italia, ci mostrano un mercato degli Npl in crescita con una diminuzione dello stock di crediti deteriorati dai 324 mld di euro del 2016 ai 264 mld di fine 2017 (-18,5%).
Una volta presentati i dati sullo stato dell’arte del mercato arriva il momento di entrare nel dettaglio con il parere degli operatori del settore. Il primo intervento della tavola rotonda dal titolo “Valutare, vendere ed acquistare i crediti deteriorati” è quello del Dott. Cristian Bertilaccio di MB Credit Solution che ha introdotto la discussione partendo dai numeri presentati in precedenza confermando poi l’importanza del mercato italiano, a tutti gli effetti il più grande d’Europa, e della gestione strutturata dei crediti non performanti. Il Dott. Bertilaccio poi sposta l’attenzione sugli Unlike to Pay (UTP) che ad oggi raggiungono i 94 mld e che, essendo più complessi nella gestione rispetto alle sofferenze, saranno un patrimonio da gestire grazie all’esperienza dei Servicer, al buon rapporto con gli Originator e all’abbattimento delle barriere con i Clienti su questa categoria particolare di crediti.
A seguire Armando Capone di Experian ha sottolineato il tema centrale del mercato e cioè il gap tra domanda e offerta. Le banche italiane hanno infatti una media di circa il 60% di copertura dei crediti e quindi un valore di bilancio del 40% del valore nominale. Dall’altra parte il prezzo medio arriva a circa il 20% sull’unsecured e 30% sul secured. Se è vero poi che i tempi di recupero formali delle procedure di liquidazione in Italia è tre volte superiore alla media europea, è vero anche che operativamente il recupero avviene in 5 anni, un dato decisamente migliore, se pur non soddisfacente, da trasmettere agli Investitori stranieri. Sul discorso informazioni il dato che emerge è che esiste tuttora un asimmetria informativa e che la qualità dei dati, soprattutto per quanto riguarda i crediti al consumo, è carente, anche solo in ottica di primo contatto con il Debitore.
Sul tema è intervenuto poi l’Avv. Massimo De Felice Ciccoli, dello studio legale DG & Partners, che, a fronte della grande esperienza nella gestione delle principali acquisizioni e cessioni di NPL in Italia, sottolinea il grande sconvolgimento che gli enormi volumi hanno creato sul mercato e del fattore tempo che è diventato sempre più ridotto, a danno della qualità delle due diligence, rese ancora più complesse dalla scarsa qualità del dato per poterle svolgere. Un esempio lampante della qualità delle informazioni ancora da migliorare è sicuramente quello sui crediti secured dove non sono pochi i casi in cui gli immobili a garanzia del credito in fase di due diligence risultano essere stati per esempio liberati. Per cui da una parte troviamo l’aspetto positivo per il mercato dei numeri elevati e dall’altro, data la scarsa qualità delle informazioni in possesso su questi crediti, il disallineamento delle aspettative sia dalla parte del cedente che dell’acquirente. L’Avvocato chiude poi su un tema di grande importanza e cioè lo sviluppo del mercato immobiliare, legato a doppio filo ai crediti secured, che necessita anche dal punto di vista legislativo un miglioramento incentrato sulla riqualifica degli immobili aziendali che rappresentano il 2% del totale delle transazioni immobiliari annue e il 25% del totale delle aste immobiliari nel 2017.
Segue il concetto della qualità e lo declina l’Avv. Christian Faggella, Managing Partner de “La Scala Società tra Avvocati” per quanto riguarda i servicer e quindi chi svolge queste due diligence su portafogli Npl. Il tema centrale è quindi l’expertise che ha necessità di ritrovare il giusto valore nella scelta di affidamento da parte sia di chi compra che di chi cede. Svolgere una due diligence senza avere le competenze necessarie e l’esperienza specifica in ambito di crediti deteriorati porta ad una diminuzione della qualità complessiva delle compravendite. Lo svilupparsi di un numero sempre maggiore di algoritmi di valutazione viene contrapposto all’analisi approfondita e di conseguenza ai maggiori investimenti in fase di analisi dei portafogli per portare ad un miglioramento globale del mercato. Proprio dal punto di vista delle informazioni e dei Servicer specializzati nelle investigazioni sul credito la qualità delle informazioni e la capacity in caso di richieste massive sono i punti che faranno la differenza nel mercato; le società investigative con queste caratteristiche avranno un ruolo importante nel mercato NPL, quelle meno strutturate saranno invece tagliate fuori secondo lo sviluppo odierno del mercato.
Altro relatore importante, a rappresentanza del lato Cedenti, è il Dott. Massimo Prestipino di Unicredit Group che, dopo aver sottolineato l’importanza dei tempi di gestione da parte dei Servicer, ha spostato l’attenzione sulla reputazione e l’etica, sia di chi valuta che soprattutto di chi acquista i portafogli di crediti degli Istituti bancari, in quanto il debitore ceduto deve essere trattato e gestito con la stessa qualità, se non maggiore, della Banca che lo cede. Sempre riguardo l’attenzione di Unicredit al Debitore, una volta tirata in ballo la fatidica questione GDPR, il Dott. Prestipino conferma l’anticipo dei tempi da parte del Gruppo nella gestione dei dati sensibili e la facilitazione che il nuovo regolamento privacy ha portato dal punto di vista della maggior capcaità di gestione delle richieste di dati da parte di chi i crediti li acquista.
Dopo l’analisi da parte di chi li valuta e chi li acquista arrivano poi gli attori che acquistano gli NPL con un operatore internazionale come Hoist Finance, rappresentata dal Dott. Emanuele Reale, che pur mettendo in evidenza la maggiore importanza data alla compliance in paesi come il Regno Unito per esempio, nel quale gli impiegati Hoist UK sono il triplo rispetto a quelli italiani, conferma la maggiore attenzione acquisita nel mercato italiano per la serietà degli operatori. Sui tempi di gestione fa poi una distinzione tra le diverse tipologie di crediti in quanto i crediti al consumo necessitano di una lavorazione meno complessa rispetto ai crediti alle imprese e con tempistiche più rapide, ed in generale l’importanza della gestione del tempo più che della necessità di tempistiche più lunghe di valutazione. Infine sul mercato dei Servicer prospetta un’aggregazione degli operatori, già iniziata negli ultimi anni, che porterà tra qualche anno alla presenza della metà dei soggetti di dimensioni elevate, dati i rendimenti decrescenti e l’importanza sempre maggiore della massimizzazione dei processi di gestione.
Chiude la tavola rotonda il principale attore italiano nell’acquisto degli NPL, Banca Ifis, con il Dott. Riccardo Sigaudo che ha sottolineato l’importanza che lo sviluppo legislativo sulla questione GACS avrà sul mercato per poi porre l’attenzione sulle aspettative di recupero dei crediti chirografari che purtroppo non sempre vengono rispettate. Sulle prospettive future invece anche Banca Ifis sottolinea l’importanza strategica della targetizzazione a seconda della tipologia di credito con una specializzazione dei Servicer e dei team di gestione tra secured e unsecured, taglio piccolo, medio e grande, al consumo e business e via dicendo; strategia attuata anche internamente grazie all’acquisizione di FBS sul segmento Real Estate e Corporate.
Per fare quindi un resoconto di questo interessante approfondimento sulla situazione odierna in ambito NPL è possibile individuare un filo conduttore univoco, la Qualità: qualità delle informazioni, qualità dei Servicer, qualità in ottica di etica e reputazione. Insomma, in un mercato sempre più dinamico e che spinge per tempistiche rapide, l’attenzione di tutta la filiera verso un futuro incentrato sulla qualità fa ben sperare gli Operatori che su questa incentrano la propria attività.