L’impatto della rateizzazione delle bollette: uno sguardo alle aziende
Il cliente al centro
A gennaio sono iniziati nuovi forti aumenti dei prezzi e bollette salatissime stanno arrivando in tutte le case. Per affrontare il rincaro è intervenuta ARERA con la delibera n.636/2021, che disciplina il diritto di rateizzazione delle fatture emesse da gennaio ad aprile 2022. Si tratta di bollette di clienti residenziali scadute, sollecitate e di importo superiore a 50 euro che, se rateizzate, non saranno soggette ad interessi di mora.
Le ultime settimane hanno così visto i fornitori di energia lavorare in tutta fretta per adeguarsi alle nuove disposizioni e per gestire le richieste in arrivo al customer care. Vuoi la stagionalità, vuoi l’incertezza su ciò che succederà nei prossimi mesi, le domande di piani di rientro sono infatti aumentate esponenzialmente. Se si considerano sia quelle da delibera che quelle ordinarie, le richieste sono aumentate del 50%.
Al di là degli obblighi stabiliti da ARERA, la tendenza generale è quella di andare incontro alle esigenze del cliente, nonostante le difficoltà operative e l’incognita sull’andamento dei prezzi della materia prima.
Oggi abbiamo pensato al cliente domestico, e le aziende?
Le fatture più sostanziose, naturalmente, restano in capo alle imprese. Energivori come cartiere, ceramisti e industria del vetro hanno fatture di decine di milioni di euro. Se si pensa che la bolletta luce e gas del primo trimestre 2022 è aumentata di tre volte rispetto al 2021, alla lunga ci si aspetta un trasferimento dei maggiori costi sui prezzi dei prodotti.
Una spirale inflazionistica che stiamo già vedendo e che renderà probabilmente necessario un intervento del governo a supporto dell’economia.
Ad oggi però il mondo business, sia piccolo che grande, non è stato toccato dalla normativa, lasciando la gestione dei flussi finanziari totalmente in capo agli operatori. Per non frenare la ripresa economica che, a livello di produzione, si sta facendo sentire, molte aziende stanno riorganizzando i turni di lavoro per concentrarli di notte e nei weekend, quando l’energia costa meno.
L’arrivo della bella stagione ridurrà la questione sul gas, ma le previsioni per tutto il 2022 vedono comunque prezzi elevati. A livello geopolitico la situazione è tutt’altro che facile da interpretare, e anche se in qualche modo si intravedono dei movimenti di ammorbidimento, la bolla sul prezzo non scenderà immediatamente e la situazione tenderà a rimanere complicata.
L’approccio dei provider nel B2B
Nel momento in cui un cliente business contatta un provider per richiedere la rateizzazione della bolletta, il fornitore ha piena facoltà di decidere: accetto o non accetto la richiesta? E se la accetto, come ne definisco la portata?
Una risposta adatta a tutti non esiste e un’analisi one-to-one è sicuramente la base di partenza. Per trovare una soluzione che tuteli sia fruitore che fornitore, quello che si è soliti fare in questi casi è procedere con una valutazione del merito creditizio, sulla base di informazioni provenienti da banche dati.
La questione con le banche dati è che il contenuto, per quanto recente, si riferisce comunque ad un momento passato. Se i due anni di pandemia che ci lasciamo alle spalle ci hanno insegnato qualcosa, è che ciò che era vero ieri, non lo è per forza anche oggi. Il mercato cambia repentinamente, specialmente in periodi di incertezza economica, e le aziende con esso.
Ad una situazione già di per sé complessa, si somma il rovescio della medaglia delle rateizzazioni. Se in un primo momento il pagamento frazionato può aiutarci a rispettare le scadenze, va da sé che più si rateizza, più le rate si sovrappongono con l’andare dei mesi, con il rischio di aumentare la probabilità di insolvenza. Un campanello d’allarme che suggerisce che quella delle rate sia più che altro una soluzione temporanea, in attesa di capire cosa succederà.
Nel frattempo, la consapevolezza del possibile insoluto ci consente di adottare un approccio diverso, preparandoci con i migliori strumenti ad eventuali situazioni di criticità. Primo tra tutti la prevenzione, che per essere efficace necessita di informazioni affidabili. Dati vecchi, anche solo di qualche mese, inficiano l’analisi aumentando il rischio di prendere decisioni infondate.
Per capire lo stato di salute reale di un’azienda servono dati puntuali, aggiornati e verificati. Questo consente di ottimizzare tutto il processo di gestione del credito, non solo nel momento del recupero ma anche, e soprattutto, nel momento della prevenzione.