Indagini aziendali e uso improprio dei social network
Un uso improprio dei social network da parte dei dipendenti può avere ripercussioni anche gravi da un punto di vista disciplinare. Quali sono le conseguenze per i lavoratori e come prevenire i danni reputazionali?
I social network vengono utilizzati quotidianamente da milioni di persone che su Internet esprimono pareri e opinioni sui più svariati argomenti. Tuttavia, non di rado, queste opinioni si spingono un po’ oltre i paletti imposti dal buon senso. Inoltre, in alcuni casi, i commenti riguardano anche colleghi e datori di lavoro e concorrono a danneggiare la reputazione e la considerazione che il pubblico ha di una data azienda, con conseguenze che non possono e non devono essere sottovalutate.
L’importanza della web reputation
La web reputation è un aspetto che le aziende stanno prendendo sempre più in considerazione con il passare degli anni. Una reputazione positiva aumenta l’appeal del mercato e dei consumatori nei confronti di una determinata azienda. Perché questo accada è necessario tenere sotto controllo numerosi aspetti, compreso il comportamento che i lavoratori hanno sui social. Un contenuto offensivo e diffamatorio nei confronti dell’azienda per la quale si lavora può arrecare gravi danni all’immagine aziendale. Per questo motivo, i lavoratori devono mantenere dei comportamenti ligi e rispettosi, sia in ambito professionale che fuori, onde evitare di incorrere in sanzioni disciplinari anche gravi.
Quali sono le conseguenze per un uso improprio dei social network?
I lavoratori pizzicati a pubblicare sui propri profili social contenuti lesivi e diffamatori nei confronti dell’azienda per la quale lavorano possono incorrere in sanzioni disciplinari anche gravi, compreso il licenziamento per giusta causa. Sul tema si è pronunciata nel corso degli anni anche la Corte di Cassazione che ha punito i colpevoli con il licenziamento. Dello stesso avviso anche diversi tribunali italiani, che hanno sortito la stessa pena per i lavoratori che hanno pubblicato sui propri profili contenuti offensivi nei confronti dell’azienda o post che ritraevano condotte di vita inadeguate. È il caso, ad esempio, di una sentenza di licenziamento del 24 dicembre 2015 del Tribunale di Bergamo nei confronti di un dipendente che aveva pubblicato su Facebook una foto in cui impugnava un’arma.
Quali sono gli strumenti per le aziende per prevenire i danni alla web reputation e monitorare il comportamento dei propri dipendenti sui social?
Innanzitutto, per evitare che si verifichino spiacevoli episodi, l’azienda dovrà adoperarsi per redigere delle policy interne che regolino, sotto il profilo disciplinare, l’utilizzo dei social da parte dei lavoratori. Si tratta di fornire ai propri dipendenti precise indicazioni circa i comportamenti che devono mantenere e i rischi in cui potranno imbattersi in caso di infrazione. Dall’altro lato invece, l’azienda, sulla base delle proprie esigenze o nel caso in cui emergano dei sospetti, può usufruire delle indagini aziendali, finalizzate a monitorare il comportamento dei dipendenti sul web. Grazie ad apposite tecniche di OSINT è possibile, infatti, prevenire o scoprire eventuali comportamenti scorretti e salvaguardare l’immagine e la web reputation aziendali. Inoltre, grazie a queste specifiche tecniche investigative, è possibile acquisire copia forense per dare alle indagini una validità giuridica in sede di giudizio.
Il monitoraggio dei social in fase di pre-assunzione.
Le indagini aziendali legate all’uso improprio dei social network sono utili anche in fase di pre-assunzioni. Conoscere i comportamenti sul web di candidati e potenziali neo-assunti è altrettanto importante quanto conoscere i comportamenti dei dipendenti. La fase di selezione del personale, infatti, è un momento molto delicato, al fine di scegliere la persona giusta ed evitare di prendere una decisione che col tempo risulti inadeguata. Le indagini aziendali pre-assunzione, oltre a verificare l’affidabilità di un candidato e la veridicità delle sue competenze ed esperienze pregresse, è indirizzata anche a effettuare un controllo dei suoi comportamenti su internet. Attraverso l’analisi dei profili social dei candidati, è possibile ridurre il rischio di inserimento di personale potenzialmente dannoso per l’azienda, soprattutto per determinate posizioni o per la tipologia di settore in cui la risorsa andrà a operare.