Il ruolo del commercialista per le imprese in difficoltà
Il commercialista è ormai diventato un vero e proprio consulente generale dei propri assistiti.
Da lui ci si aspetta non solo le basi della compatibilità e le nozioni sul fisco ma che sia il consigliere strategico che aiuti l’imprenditore a prendere le scelte di mercato giuste per il futuro stesso dell’azienda.
Alcuni professionisti si specializzano su un singolo settore, altri creano un team che possa seguire tutti gli aspetti, altri si aggiornano continuamente per offrire tutte le tipologie di consulenze di cui una PMI può aver bisogno.
I commercialisti infatti sono ormai diventati dei consulenti di marketing, soprattutto quando i propri clienti sono piccole imprese a gestione familiare che non hanno la possibilità di avere una risorsa interna o rivolgersi ad agenzie specializzate.
Sono consulenti legali quando si parla di frodi fiscali e contabilità forense; devono poi conoscere le norme e i trattati internazionali quando il proprio cliente esporta i propri prodotti all’estero o analizza le possibilità di una fusione o un’acquisizione.
Altra specializzazione è quella per esempio sulle start-up dove la legislazione è in continuo mutamento e le competenze del commercialista in una prima fase possono fare la differenza tra una partenza promettente ed un’idea stroncata sul nascere.
Indispensabile anche la preparazione in ambito di bandi e finanziamenti, sia nazionali che europei: un commercialista aggiornato è in grado di offrire opportunità importanti al proprio cliente oltre che seguire poi la predisposizione dei documenti e la redazione del progetto stesso.
Tutti questi esempi fanno capire bene come il ruolo del commercialista oggigiorno sia veramente trasversale e indispensabile per le aziende.
Potenzialmente il lavoro del commercialista si potrebbe fermare agli adempimenti tecnici e specifici ma nella maggior parte dei casi, soprattutto in Itala dove quasi la totalità delle imprese sono considerate PMI, il suo ruolo diventa più profondo, più legato a doppio filo alle sorti dell’azienda.
Il periodo di crisi che ha colpito poi il nostro paese e il numero di imprese fallite negli ultimi anni ha accentuato ancora di più la difficoltà degli imprenditori a superare certe scosse a livello economico o semplicemente a stare al passo con i tempi.
Uno dei problemi più rilevanti e prima causa di fallimento è certamente la mancanza di liquidità e l’insolvenza dei clienti.
Anche nel settore del Recupero Crediti il Commercialista ha potenzialmente un ruolo importante ed il suo lavoro è legato in ogni modo a doppio filo con l’andamento dei propri assistiti; un cliente con tanti crediti insoluti e senza liquidità è un cliente che rischia di diventare, a suo malgrado, anch’esso un cattivo pagatore, con lo stesso Commercialista. Oltre alla visione più “commercialistocentrica” è sicuramente vero che, attraverso diversi strumenti, il Consulente possa permettere al proprio assistito sia di prevenire il livello di insoluti, sia di affrontare il recupero con una cognizione di causa maggiore. Nella fase preventiva l’utilizzo di informazioni commerciali relative ai potenziali clienti/fornitori è sicuramente utile per evitare di dover poi andare incontro a crediti insoluti mentre, quando questi sono ormai presenti, le indagini patrimoniali sono in grado di fornire gli elementi utili per poter definire quali siano le posizioni sulle quali agire e quelle che invece siano pronte per passare a perdita, rientrando più direttamente nella gestione contabile dell’azienda stessa.
In ambito di Informazioni commerciali, da banche dati ed investigate, e di indagini per recupero crediti è nata da poco la nuova Convenzione dedicata ai Commercialisti, tra l’Associazione Nazionale Commercialisti e Abbrevia, società dotata di licenza investigativa, che offre le due tipologie di servizi a condizioni agevolate.