Il prezzo degli NPL: le fasi di valutazione e la differenza tra domanda e offerta
Il parere condiviso dagli operatori del settore su uno dei principali motivi per cui il mercato degli Npl stenta a decollare è il cosiddetto spread bid/ask o più semplicemente la differenza tra domanda e offerta.
L’offerta, parlando di sofferenze bancarie, è ovviamente quella posta in essere dagli istituti bancari che si aggira intorno al 41% del valore lordo del portafoglio di crediti.
Questo valore è dato da diversi fattori che includono in prima battuta i principi contabili internazionali IAS-IFRS e le modalità di contabilizzazione con le quali le banche devono mettere a bilancio i propri crediti; nella definizione del prezzo infatti il valore deve essere pari al valore attuale dei flussi di cassa futuri, secondo il principio di ammortizzazione dei costi, ed il tassi di attualizzazione si aggira intorno al 4 – 4,5%.
Come per qualsiasi valutazione di un portafoglio di crediti i due fattori principali sono quelli relativi all’ammontare effettivamente recuperabile e ai tempi necessari per il recupero dello stesso. Quando però si tratta di prezzo di bilancio la differenza possono farla i costi; le banche infatti nel definirne i flussi di cassa ed il tasso di attualizzazione tengono in considerazione i costi diretti come le spese legali relative alla cessione di un immobile nel caso di crediti secured, ma non i costi indiretti come per esempio quelli relativi agli operatori esterni incaricati delle azioni di recupero, che vengono contabilizzati nel momento in cui si manifestano.
Al contrario gli operatori interessati all’acquisto inseriscono sostanzialmente dei fattori differenti nell’analisi considerando anche i costi indiretti e cioè tutti i costi relativi al recupero dei crediti acquistati e inoltre il tasso di attualizzazione è solitamente più alto perché arricchito di un premio al rischio.
Il prezzo medio al quale questi sono disposti ad acquistare si attesta quindi intorno al 22% del valore lordo portando lo spread al 19%, decisamente un differenziale troppo alto.
Da questa prima analisi è facile intuire come l’esistenza di questo gap sia dovuta in buona parte ad una differente modalità di valutazione dei crediti.
La Due Diligence svolge un ruolo fondamentale nella definizione del prezzo, normalizzando, arricchendo e segmentando il portafoglio grazie all’utilizzo di differenti informazioni commerciali su ogni singola posizione debitoria, dall’esistenza di un reddito in capo al soggetto, alla tipologia di professione (dipendente o pensionato), al possesso di beni immobili e mobili potenzialmente pignorabili fino alla presenza di eventuali protesti o pregiudizievoli pendenti; oltre a questi dati sono utili anche quelli statistici relativi alla segmentazione per territorialità, nazionalità e settore merceologico in caso di crediti relativi a persone giuridiche. L’accuratezza di questa fase svolge un ruolo fondamentale nelle definizione del prezzo di acquisto e come per ogni situazione il trade-off tra profondità dell’analisi e costi dell’operazione di due diligence è sempre in bilico e passibile di errore, al momento della chiusura dell’accordo definiscono se questo sia stato o no un buon affare per uno o per l’altro attore dello scambio.
Ai problemi di valutazione dettati dalla qualità dell’analisi e dalla profondità delle informazioni utilizzate si aggiungono dei problemi strutturali del sistema italiano, sia legislativi che immobiliari.
Dal punto di vista giudiziario la lentezza del processo di recupero crediti e delle procedure fallimentari per le imprese proprietarie di questi debiti non aiuta sicuramente se teniamo in considerazione le ragioni descritte prima sui costi che i fondi di investimento inseriscono nel pricing degli Npl e quindi quelli relativi alla lavorazione di questi crediti una volta acquistati.
Stesso discorso si può fare sul nodo immobiliare legato sia alle numerosissime esecuzioni immobiliari pendenti e al relativo basso livello di aste immobiliari chiuse che alla svalutazione degli immobili a garanzia, soprattutto nelle aree suburbane.
Di questi e altri temi si parlerà il 28 Giugno a Roma all’evento organizzato da Stop Secret Magazine “NPL DAY – Tecniche & Strategie di acquisto e gestione degli NPLs” nel quale interverrà anche Abbrevia con il suo Operation Manager, Luca Lentini, che parlerà di gestione NPLs tra ottimizzazione e sinergie.