Il Codice Fiscale come punto di partenza per la riqualifica anagrafica nell’Idrico
È da tempo che il settore delle forniture idriche si trova a fare i conti con la carenza di dati aggiornati all’interno delle proprie banche dati. Diverse novità in ambito normativo hanno fatto emergere la necessità di un’evoluzione in termini di gestione dei processi.
Gli effetti della fatturazione elettronica e della Delibera REMSI
L’obbligo di fatturazione elettronica introdotto nel 2019 aveva costretto gli operatori del Servizio Idrico Integrato (SII) a provvedere in tempi celeri all’aggiornamento dei dati riguardanti i consumatori finali, non solo anagrafici ma anche fiscali. Con l’entrata in vigore della norma, infatti, per poter fatturare correttamente le aziende devono indicare l’esatto codice fiscale o la partita IVA degli intestatari dei contratti di fornitura.
Data la scarsa disponibilità di dati corretti ed aggiornati, all’epoca si era corsi ai ripari tramite una profonda attività di riqualifica degli archivi dei clienti per il recupero del Codice Fiscale. Alcuni erano passati dall’incrocio di banche dati, da censimenti porta a porta o da approfondimenti tramite attività investigativa. In altri casi, invece, una parte delle posizioni era rimasta scoperta lasciando il problema irrisolto.
A distanza di un anno è stata introdotta la Delibera REMSI, che ha disegnato le direttive per la gestione ed il contenimento della morosità nel SII. Questa si è tradotta in un’attenzione più elevata ai tempi di incasso nei confronti degli utenti morosi ed una maggiore calendarizzazione delle attività di sollecito, tramite sms o e-mail massive. Anche in questo caso, la necessità di dati di contatto aggiornati si è fatta sentire ed in molti hanno manifestato l’esigenza di procedere con una riqualifica del portafoglio clienti.
L’introduzione di queste normative ha costretto a ripensare alla costruzione dei processi, focalizzando l’attenzione sull’importanza del possesso di una banca dati corretta ed aggiornata.
Ancora oggi questo rappresenta un importante ostacolo da superare, nonché un obiettivo che si continua a perseguire.
Conoscere i propri clienti a partire dai dati
Bisogna prendere atto che lo sviluppo tecnologico in questo settore non è andato di pari passo con quello legislativo e ad oggi si è ancora in cerca di nuove soluzioni.
In prospettiva di un efficientamento dei processi, il miglioramento della base anagrafica è un touch point essenziale. Fondamentale il reperimento di informazioni sia al momento di acquisizione del cliente che per tutta la durata del contratto di fornitura, tramite monitoraggio ed aggiornamenti. Conoscere i propri clienti è il primo passo verso l’ottimizzazione dei processi e questa conoscenza comincia dai dati.
Il recupero del Codice Fiscale come base per la riqualifica anagrafica
Alla base della riqualifica anagrafica c’è il recupero del Codice Fiscale, il quale viene fatto integrando all’incrocio di banche dati l’attività investigativa, che consente di ottenere performance più elevate e dati di maggiore qualità.
Il reperimento del CF è anche il punto di partenza per l’ampliamento dell’attività investigativa in ottica di accesso a numerose altre informazioni. Tra queste il numero di telefono in previsione di attività di notifica tramite sms o chiamate, la PEC per il sollecito di pagamento o per la fatturazione, gli indirizzi di residenza per l’attività di postalizzazione.
Questo permette di evitare di incorrere in problematiche di varia natura, legate non solo all’emissione di fatture, ma anche al più banale invio di comunicazioni di servizio, fino al recupero degli insoluti.