Condominio, sempre più duro pagare le spese. Al sud come a Torino e Bolzano.
La crisi morde ancora in profondità le famiglie italiane e si fa sentire, sempre più, anche al livello dei più ordinari impegni quotidiani. O mensili, come nel caso del pagamento regolare delle spese condominiali. Secondo ANACI – l'Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari – infatti, ammonta al 22% del totale la quota di condomini che ritarda in modo significativo la corresponsione della propria percentuale.
Un fenomeno che non conosce limiti geografici e anzi ribalta la comune percezione “territoriale” dell'insolvenza: il dato più consistente tocca infatti Torino, città nella quale il 30 per cento delle spese a carico dei condomini non è saldato. Appena più positiva la percentuale relativa al Sud nel suo complesso, che si attesta intorno ai 25 punti. A Roma, invece, il 20 per cento circa dei condomini non assolve ai propri obblighi: la stessa percentuale osservata, sorprendentemente, a Bolzano. Milano invece registra “solo” il 10 per cento delle spese non corrisposte.
Il capoluogo lombardo, in compenso, sfoggia un ammontare medio del dovuto di 2.500-3.000 euro, contro i 400-500 di Torino e della Capitale. La morosità, parlando della durata dell'insolvenza, raggiunge invece nella media almeno i 6 mesi nel Meridione d'Italia.
Il problema del mancato pagamento di rate condominiali da parte di proprietari e/o inquilini, naturalmente, non produce effetti negativi solo tra le quattro mura degli stabili in questione (scarsa liquidità), ma riverbera pericolosamente sulle attività commerciali e artigianali connesse alla gestione. Spesso, infatti, determina l'impossibilità da parte degli amministratori di saldare con tempestività i conti dei fornitori e manutentori, o di provvedere del tutto al pagamento. In particolare, emerge dal rapporto, nel caso di ristrutturazioni edilizie.