Come si comportano i debitori? La fotografia dell’Italia indebitata. Abbrevia DebtWatch
I debitori, alla fine, pagano? Quando e come lo fanno? E, a priori, è sempre facile mettersi in contatto tra loro, rintracciarli, mantenere rapporti proficui e regolari? Qual è l’identikit del debitore, in quali zone d’Italia e per quali professioni la categoria è più presente? La sua età, il suo inserimento sociale?
Dare risposta a queste e altre questioni è l’obiettivo di Abbrevia DebtWatch – Osservatorio sui Comportamenti dei Debitori, l’ultimo esperimento-progetto avviato in casa Abbrevia nell’ambito di AbbreviaLab, la divisione della società dedicata a studio, formazione, promozione e in generale alle attività parallele rispetto alla mission principale.
Vediamo i dati raccolti e analizzati nell’anno 2015:
Il debitore 2015? Ultraquarantenne, uomo, italiano, meridionale.
Sicilia in testa per numero assoluto, al Nord primeggia il Veneto. Quasi tutti disoccupati, dipendenti o pensionati, ma parecchi possiedono uno o più immobili.
Vive al sud e ha più di quarant’anni. È maschio. È un lavoratore dipendente oppure disoccupato, dispone spesso di un reddito inferiore ai 1.000 euro mensili.
Rischia di confermare diversi “stereotipi”, ma è questo il ritratto del debitore italiano tratteggiato dal primo DebtScreening.
I dati si riferiscono a un numero molto elevato di rintracci e ricerche anagrafiche e patrimoniali, eseguiti in favore di grandi istituti di credito, finanziarie, società assicurative e utility.
Come già detto, le informazioni aggregate e processate forniscono in primis un’istantanea sul debitore, corredata dalla rilevazione dei comportamenti “sensibili”, ovvero legati al rapporto con il creditore in fase di recupero, più diffusi.
Il rapporto attesta, anzitutto, come il debitore sia di nazionalità italiana nel 74% dei casi e di genere maschile in una percentuale analoga, 71 casi su cento.
Ben il 76% delle pratiche trattate da Abbrevia si riferisce a persone di età superiore ai quarant’anni, mentre il 5% tra i percettori di reddito fisso – lavoratori dipendenti e pensionati – non può contare su introiti superiori ai mille euro ogni mese.
L’osservazione geografica mostra un Meridione ‘indebitato’ per quasi la metà della cifra nazionale: il 47% dei casi considerati infatti si riferisce a persone che vivono nel Sud, cui si aggiunge il 12% delle Isole. Meno debitori al Centro che al Nord: 17 contro 24%.
Avvicinando un po’ la lente d’ingrandimento alla carta geografica dello Stivale le prime sorprese: se la Sicilia risulta essere la prima regione per numero d’indebitati, seguita a breve distanza da Calabria e Lazio, la palma d’oro nel nord del Paese spetta al Veneto.
Disoccupati, dipendenti e pensionati appaiono essere le categorie in maggiore sofferenza: insieme si accaparrano il 96% del totale, rispettivamente con il 38, 32 e 26%. il misero 4% restante è appannaggio di altre occupazioni. I disoccupati per il 50% si trovano nel Meridione strettamente detto.
La ricerca restringe quindi l’obiettivo, concentrandosi su alcuni dettagli e, come anticipato, su comportamenti frequenti nella gestione del rapporto con il creditore o con i soggetti cui quest’ultimo si rivolge per facilitare il rientro delle somme erogate.
Troviamo così, per esempio, che la grande maggioranza dei “ricercati” risulta reperibile (83%, con un altro 7% di deceduti), ma che tra gli irreperibili ben il 94% vive tra il Centro e il Sud.
Solo nel 7% dei casi si registrano negatività – protesti, pregiudizievoli, procedure concorsuali – a carico del debitore rintracciato, con la Lombardia, sorprendente prima classificata a livello territoriale, che precede per numero Puglia, Campania, Lazio e Sicilia.
Il 34% dei debitori, infine, possiede immobili, e tra questi 20 su cento sono titolari di 2 o 3 beni, mentre 8 di un numero ancora maggiore. A conferma della predilezione degli italiani per il mattone, risulta che addirittura un quarto dei disoccupati possiede, comunque, uno o più beni immobili.