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Cessioni NPL: gli ultimi accordi sui crediti deteriorati del 2019 e le prospettive future

I deal tra Istituti bancari, Servicer e Fondi di Investimento degli ultimi mesi in ambito di Non Performing Loans e Unlikely to Pay ed i prossimi sviluppi del mercato.

 

Il 2018 è stato senza dubbio un anno ricco di transazioni per il mondo dei cosiddetti crediti deteriorati con un ammontare di transazioni che si è attestato intorno ai 66 mld di euro di NPL ceduti, con un valore di mercato stimato in circa 17 mld. Se da un punto di vista del valore nominale complessivo il picco si era raggiunto nel 2017 con ben 71 mld di Npl ceduti (compresi i 24,1 mld di MPS), dal punto di vista dei deal, e quindi degli accordi di cessione/acquisizione sembrerebbe il 2018 l’apice, con ben 73 compravendite nell’ultimo anno.

In questo contesto i principali operatori in termini di cessioni sono stati sicuramente BPM, complice la cessione dei 7,8 mld annunciata a Dicembre 2018, Intesa San Paolo con i 10,8 mld dell’accordo con Intrum, e Veneto Banks con la ben nota “pulizia” da 9 mld; a seguire Unicredit, Iccrea Banca, UBI, Creval, MPS, BPER e Gruppo Delta. Dal punto di vista invece degli acquirenti è proprio Intrum il best buyer grazie all’accordo con Intesa, mentre segue SGA che ha gestito in toto l’operazione Banche Venete e chiude il podio il duo Credito Fondiario – Elliot che hanno seguito l’affare con il Banco Popolare di Milano; a completare la top ten degli acquirenti sono invece Banca IFIS, Cerberus, MB Finance, MBCredit Solution, Varde, Barclays e Guber Banca.

A fine 2018 sono poi state realizzate delle previsioni sul 2019 che preannunciavano un valore complessivo, in termini di valore nominale di NPL, di 50 mld di euro suddivisi in circa 30 deal. Anche la suddivisione a seconda della tipologia di portafogli di crediti deteriorati cambia tra il 2018 e le prospettive 2019; nel 2018 infatti ben il 45% degli accordi hanno riguardato dei portafogli Mixed (mostly secured), contro il 19% di Mixed (mostly unsecured) ed il 16% di Mixed omogenei. Cambiano le prospettive nelle previsioni per il 2019 con una presenza maggiore di portafogli ben suddivisi tra secured e unsecured (57%); spariscono invece dal radar i portafogli mostly unsecured (Fonte: Market Watch – NPL_Banca Ifis).

Concluso il primo quadrimestre del 2019 quali sono gli effettivi accordi conclusi o annunciati? Partiamo da un importante accordo tra Intesa San Paolo e Prelios che movimenta però il mercato degli Unlikely to Pay, le cosiddette inadempienze probabili, con un deal annunciato di circa 10 mld di euro. Anche Carige si muove verso la dismissione degli UTP con una cessione annunciata di circa 2,1 mld di euro, tra cui un portafoglio misto NPL e UTP del valore di 1,9 mld per il quale è arrivata un’offerta vincolante da SGA ed una non vincolante da Credito Fondiario e che dovrebbe concludersi entro il secondo trimestre. Altri accordi programmati sono poi “Sandokan 2” da parte di Unicredit (2 mld) e “Rep” di Intesa San Paolo (2,3 mld). E’ sempre Unicredit a chiudere poi la cessione di 210 mln di NPL a MB Credit Solution (Gruppo Mediobanca), che diventeranno 370 mln nel corso del 2019 e composti quasi totalmente da crediti unsecured retail provenienti dal credito al consumo.

Anche nuovi importanti player all’orizzonte con Illmity Bank che, come ultimo degli accordi in questo inizio anno, acquisisce un portafoglio di NPL Leasing di 650 mln da BPM che porterà il capitale di crediti deteriorati in pancia alla nuova banca guidata da Corrado Passera a circa 1,9 mld di euro. Per quanto riguarda i crediti corporate anche la polacca Kruk annuncia l’entrata nel mercato, dopo la concentrazione degli accordi nel mercato retail unsecured della prima fase. Un altro interessante accordo è quello che vede la cessione da parte di BPER e la controllata Banco di Sardegna di circa 1,3 mld di NPL ad Unipol nella veste di UnipolRec, veicolo nato per gestire le sofferenze di Unipol; l’accordo rientra nell’affare che ha visto la cessione a BPER di Unipol Banca per 220 mln.

In chiusura è sicuramente ancora presto per capire se le stime ipotizzate a fine 2018 potranno essere confermate o meno ma in linea di massima si denota già una crescita del mercato delle inadempienze probabili (UTP) ed in generale un rimescolamento delle carte dal punto di vista della tipologia di crediti ceduti e di operatori. Sicuramente ciò che sta cambiando è l’importanza della qualità nella valutazione e gestione dei portafogli di crediti sia in fase di definizione del prezzo da parte del cedente e dell’acquirente, che soprattutto nella fase di lavorazione e quindi recupero dei crediti deteriorati acquisiti. In quest’ottica le informazioni anagrafiche e patrimoniali su ogni singola posizione, soprattutto nel mercato retail unsecured diventano fondamentali e con esse le collaborazioni dei grandi player con società specializzate nelle investigazioni sul credito.

 

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