Analisi del rischio di credito: come continuare a parlare di futuro
Gli ultimi mesi hanno amplificato lo scenario di incertezza cui tutti cerchiamo di reagire. I timori economici scaturiti dalla pandemia hanno trovato terreno fertile soprattutto nei settori più duramente colpiti, che avranno bisogno di più tempo per risollevarsi. Parlare di progetti finanziari futuri sembra ancora più arduo, sia per operazioni di finanza straordinaria sia per l’acquisizione di nuovi clienti. In entrambi i casi, analizzare il rischio di credito è un primo passo nella pianificazione di un’azione commerciale.
Cos’è il rischio di credito e come si valuta
In generale, il rischio di credito indica la possibilità che un soggetto non adempia – anche parzialmente – agli obblighi di pagamento o rimborso verso il creditore. Questa previsione viene valutata in base ad alcuni fattori che determinano uno score aziendale di affidabilità commerciale.
Soprattutto di questi tempi, il rischio di insolvenza è un’ombra che si allunga su molte realtà imprenditoriali. Le imprevedibili complicazioni del mercato e il conseguente o protratto disordine finanziario aumentano la probabilità di trovare una percentuale di debitori nel proprio portafoglio clienti. I problemi finanziari e le criticità pregresse di un’azienda possono causare ripercussioni sull’intero cash flow di chi intenda intrecciare partnership o concedere un credito.
Quali fattori determinano il merito di credito di un cliente
Tra i criteri di valutazione del rischio di credito, i bilanci e il loro andamento annuale, gli eventi negativi, l’evoluzione aziendale sono i principali elementi da vagliare. A questi si uniscono gli aspetti relativi alla posizione geografica dell’azienda e al settore di appartenenza, caratteristiche che possono influire sul rating finale.
I dati raccolti nell’analisi vengono sintetizzati in un report indicante lo score di affidabilità e il fido medio concedibile, calcolati in base a un algoritmo. Su questo score algoritmico, inoltre, può influire il giudizio di un analista professionista. La sua valutazione è basata sulle informazioni reperite tramite attività investigativa, anche da fonti ufficiose.
In vista della concessione di un credito, la maggior parte delle aziende procede con la valutazione di dati pubblici e informazioni ufficiali, reperibili tramite la Camera di Commercio. Tuttavia, queste variabili sono spesso insufficienti a determinare il livello di fiducia finanziaria. Oggi è frequente che molti bilanci riportino informazioni non aggiornate, con la probabilità dunque di falsare la fotografia che i documenti restituiscono.
Di fatto, i numeri della crisi si vedranno su carta solo il prossimo anno. Per ovviare allo scarto temporale, è utile affidarsi alle agenzie investigative specializzate in informazioni commerciali per garantirsi maggiore sicurezza. In questo modo, le notizie ufficiose su crisi di liquidità, la verifica in loco della reale operatività e le indagini sullo status finanziario, si trasformeranno in elementi di valutazione concreti.
Le attività di due diligence per valutare il rischio di credito
Un’azienda che decida di determinare il rischio di insolvenza di un potenziale cliente ha a disposizione diversi strumenti di analisi. Questi variano in base alla tipologia di operazione da mettere in budget, alla natura del soggetto da investigare e all’entità del credito. Nel caso di grandi portafogli clienti, alcuni strumenti permettono di valutare il merito creditizio di più posizioni, anche guardando al contenimento dei costi della fase preventiva.
L’analisi delle informazioni commerciali investigate può anche essere estesa ai soci, esponenti o titolari di ditte individuali. Dopo i dati anagrafici e societari, si possono indagare le proprietà immobiliari aziendali e dei soci, per inquadrare la reale liquidità dell’impresa. Insieme agli immobili, individuare i rapporti bancari intestati all’impresa e la loro movimentazione può definire ancora di più la presenza finanziaria del soggetto d’interesse. Anche la rassegna stampa gioca il suo ruolo, soprattutto se di tenore negativo: può essere inserita nella valutazione per estendere ulteriormente il grado di affidabilità.
Il punto di forza delle attività di due diligence commerciale e legale rimane il dato verificato e aggiornato. Aggregando dati da fonti pubbliche ad informazioni reperite tramite attività investigative, si conferma o aggiorna in maniera dettagliata l’affidabilità di un partner. In caso di trattative più importanti, è anche possibile richiedere un’indagine di accertamento reputazionale investigato su un’azienda o soggetto rilevante.
In un momento dominato dall’incertezza delle previsioni globali, chiarire i dubbi e mitigare i rischi delle proprie azioni commerciali è quasi un atto dovuto. Il panorama odierno rende difficile capire quali aziende potranno riprendere a pieno ritmo le proprie attività e ritornare alla consistenza economica pre-Covid. L’analisi preventiva e il successivo monitoraggio della salute finanziaria aziendale rimangono sempre utili alleati per evitare di vanificare energie, risorse e opportunità.