2012: in impennata i recuperi affidati ad Abbrevia, più di metà verso aziende, calano le chance di rientro.
Più di 43 milioni il valore delle pratiche gestite, nel 2011 erano 28. Difficile ottenere il pagamento, per l’esito positivo servono sei mesi. Resta alto il ricorso alle cambiali.
In Trentino e, più in generale, nel Nord-Italia, diminuisce la disponibilità o la capacità di far fronte ai pagamenti concordati o agli impegni finanziari presi. Appare incontrovertibile dalla lettura dei dati diffusi da Abbrevia Srl, società di Trento leader nei servizi avanzati per la gestione del credito, relativi all’attività dell’anno passato.
Nel corso del 2012 sono state affidate ad Abbrevia pratiche di recupero per un valore complessivo di 43.100.150 euro, contro i circa 28 milioni dell’esercizio precedente, un aumento più che significativo. E crescono anche le difficoltà operative nell’ottenere un esito positivo, per il creditore, in tempi soddisfacenti: 5.220 pratiche su oltre 10mila prese in carico si sono risolte con il soddisfacimento delle aspettative, mentre le altre registrano una conclusione negativa o sono ancora in corso di definizione.
Il tempo medio di gestione delle operazioni è piuttosto alto, circa 180 giorni.
I dati elencati, che disegnano una situazione generale preoccupante già valutati nel loro valore assoluto, acquistano sfumature ancor più grigie una volta incrociati con la “composizione” dei crediti presi in considerazione. A fronte di 13.737.197 euro, infatti, che si riferiscono, a somme dovute per operazioni commerciali, bancarie o di utility, oltre 23 milioni interessano pratiche di factoring, cioè crediti già “invecchiati” o scaduti, ceduti dagli aventi diritto.
Nel 59% dei casi, inoltre, il debitore è un’azienda mentre si tratta di un privato nell’11% delle situazioni.
Come preferiscono, gli interessati, far fronte al proprio impegno? Per metà dei crediti vantati l’incasso è stato ottenuto mediante sollecito telefonico, mentre nelle restanti situazioni Abbrevia si è dovuta spingere fino alla visita a domicilio.
Tra le modalità di estinzione prevale il “comodo” e tempestivo bonifico bancario (5.782), che sopravanza però di poco la vecchia cambiale (4.703). Seguono bollettino postale (1.195), contanti (660) e assegno (550), mentre il vaglia è stato utilizzato in soli 10 casi.